Biomasse, energia rinnovabile sostenibile

Le biomasse sono una delle fonti di energia rinnovabile più versatili e sostenibili, ma spesso meno conosciute rispetto al fotovoltaico e all’eolico. Si tratta di materiali organici di origine vegetale, animale o microbica, utilizzati per produrre energia sotto forma di calore, elettricità e biocarburanti. In questa guida scopriremo cosa sono le biomasse, i processi di trasformazione energetica e i loro vantaggi e svantaggi.

Cosa sono le biomasse

Secondo la Direttiva Europea 2009/28/CE, le biomasse comprendono la frazione biodegradabile di prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura, dall’industria e dagli scarti urbani. Si dividono in:

• Biomasse vegetali: scarti agricoli (paglia, gusci di frutta), legno, residui forestali e colture energetiche.
• Biomasse animali: letame e altri sottoprodotti dell’industria alimentare.
• Biomasse microbiche: alghe e microrganismi trasformabili in energia.

Come si trasformano le biomasse in energia

La conversione delle biomasse in energia avviene attraverso diversi processi:

1. Processi termici

• Combustione: la biomassa viene bruciata per produrre calore ed elettricità.
• Torrefazione: riscaldamento della biomassa per migliorarne la densità energetica.

2. Processi gassosi

• Gassificazione: trasforma la biomassa in gas combustibile (syngas).
• Digestione anaerobica: decomposizione della biomassa per produrre biogas.

3. Processi chimici

• Pirolisi: riscaldamento senza ossigeno per ottenere bio-olio e syngas.
• Liquefazione: trasformazione della biomassa in combustibili liquidi.

La scelta del processo dipende dal rapporto carbonio/azoto e dall’umidità della biomassa.

Esempi di utilizzo dell’energia da biomasse

L’energia ottenuta dalle biomasse viene impiegata per:

• Produzione di calore ed elettricità.
• Biocarburanti (biodiesel, bioetanolo).
• Fertilizzanti naturali.
• Materiali per edilizia, bioplastiche e tessuti.

Vantaggi e svantaggi delle biomasse

Le biomasse rappresentano una fonte rinnovabile e carbon neutral, poiché la CO₂ emessa nella combustione viene riassorbita dalle piante nel loro ciclo di crescita. Il loro utilizzo aiuta a ridurre i rifiuti organici, trasformandoli in energia, e favorisce lo sviluppo economico, creando nuove opportunità per il settore agricolo e forestale. Inoltre, rispetto ad altre fonti rinnovabili, le biomasse garantiscono una fornitura energetica continua, poiché possono essere stoccate e utilizzate in base alle necessità.

Tuttavia, il loro impatto ambientale dipende dalla gestione: un uso non sostenibile può causare deforestazione e perdita di biodiversità. La combustione delle biomasse, pur essendo meno inquinante dei combustibili fossili, può comunque generare polveri sottili dannose per la qualità dell’aria. Anche i costi di raccolta, trasporto e stoccaggio possono essere elevati, rendendo necessarie infrastrutture adeguate. Infine, alcune biomasse, come il combustibile solido secondario, non sono del tutto ecologiche.

Se gestite in modo sostenibile, le biomasse possono essere una risorsa strategica per un futuro energetico più verde e indipendente dai combustibili fossili.

La produzione di energia da biomasse in Italia e nel mondo

L’Italia ha circa 2.700 impianti attivi per la produzione di energia da biomassa, concentrati in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Secondo Terna, nel 2023 il 9,3% dell’energia rinnovabile utilizzata in Italia proveniva dalle biomasse. A livello globale, la Cina è leader con 31.255 MW installati, seguita dal Brasile (17.596 MW), che è anche il principale produttore di biocarburanti. Dal 2011 al 2023, la capacità globale degli impianti a biomassa è passata da 72.652 MW a 150.261 MW, secondo i dati dell’International Renewable Energy Agency (IRENA).