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Come si stanno comportando le città italiane davanti alle sfide e alle esigenze dei tempi attuali, in cui la sostenibilità è un tema che non si può più tralasciare? A fare chiarezza ci pensa Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo.
L’immagine che si ha delle città italiane negli ultimi 30 anni ha sfumature diverse: ci sono degli esempi positivi ma la strada è ancora in salita. Una crescita lenta e troppo altalenante, in cui le emergenze urbane, nonostante lievi miglioramenti, restano più o meno le stesse: smog, trasporti e spreco idrico sono infatti le questioni più critiche da affrontare.
A guidare la graduatoria per performance ambientali è Trento, seguita da Mantova e Pordenone. Al settimo posto Cosenza, prima città del Sud. Roma è solo 89esima; fanalino di coda per Caltanissetta (103ª), Catania e Palermo (entrambe 105ª). Oscillazione in negativo per Milano, al 42esimo posto, per Firenze, al 53esimo posto, e Genova, al 58esimo posto.
A rallentare la crescita sostenibile delle città sono stati quei comportamenti che non hanno permesso quell’accelerata che serviva alle aree urbane. Accanto ai lenti e progressivi miglioramenti, come l’aumento della percentuale di raccolta differenziata e delle piste ciclabili, negli ultimi 30 anni non sono mancati stalli e ritardi. Nessun miglioramento per il tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo italiani; è cresciuta la produzione complessiva di rifiuti; il trasporto pubblico è ancora lontano dalle medie europee. La sfida per città più sostenibili e vivibili è quindi ancora un traguardo lontano, nonostante sui territori ci siano realtà e buone pratiche che vanno nella giusta direzione. Legambiente sottolinea quanto sia importante definire una strategia urbana nazionale, guidata insieme da Governo, sindaci e comunità locali, per mettere in campo interventi lungimiranti e innovativi non più rimandabili, prevedendo risorse adeguate e che si replichino le buone pratiche già presenti.
Le città devono essere ripensate come motori di un cambiamento: la strada è in salita, ma bisogna partire dalle esperienze virtuose. Perché l’unica via sostenibile per rilanciare davvero il nostro Paese, cominciando dalle città, è questa: pianificando le realtà urbane del futuro con meno auto e mezzi meno inquinanti, più mobilità sostenibile ed economia circolare, più infrastrutture intelligenti e ultra-connesse.