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Dopo aver concluso il 2023 tra numerose difficoltà, gli Italiani hanno cominciato il 2024 decisi a concentrarsi sul presente anziché sul futuro, data l’instabilità dello scenario attuale e le molteplici e potenziali crisi.
Nel contesto globale, secondo i manager italiani intervistati dall’Ufficio Studi Coop a dicembre 2023, ancor più dell’economia il maggior elemento di instabilità dello scenario globale quest’anno saranno proprio i potenziali nuovi conflitti: lo afferma il 45% del campione contro un 23% preoccupato dai fenomeni climatici estremi e un 22% allarmato dall’andamento dell’economia internazionale.
Visti gli scenari che si prospettano, sembra allora sorprendente l’imperturbabilità con cui il nostro Paese ha deciso di affrontare il nuovo anno. La fotografia degli Italiani riflette infatti l’immagine di un Paese ‘messo in pausa’: concentrato nel proprio presente, senza lasciare spazio a rabbia o disperazione; persistono, invece, stati d’animo positivi. Per trovare conforto gli Italiani si rivolgono alla dimensione intimistica della loro sfera privata, della famiglia e degli affetti più vicini e sembrano invece aver dovuto rinunciare alla speranza di potersi costruire un futuro migliore. E viene anche meno la previsione di un concreto cambiamento. Tra le parole che più tendono a connotare il 2024 trovano spazio serenità e accettazione. Ma questa propensione positiva si fa strada non senza sacrifici, che conducono gli Italiani a rifugiarsi in una vita fatte di piccole cose, quelle quotidiane, attenti solamente alla dimensione presente. È una vita a low budget, vissuta giorno per giorno, quella che gli Italiani prospettano per il 2024. E forse è l’unica che la maggioranza di essi si può permettere, preoccupati dall’erosione dei loro risparmi e coscienti che ci vorrà tempo prima che i loro salari aumentino. E questo si riflette anche nel tempo libero: in stand by cinema, teatri, concerti e musei, con i relativi costi, a favore di passeggiate nella natura, lettura, qualche sport e un po’ di musica, dai costi più ridotti. L’eccezione sembra essere la voglia di vacanza.
Le previsioni riguardo la filiera alimentare vedono anche per il 2024 una piccola contrazione degli acquisti alimentari nella GDO, mentre sembrano migliorare le intenzioni di spesa degli Italiani sui consumi alimentari domestici.
Sul fronte macroeconomico, se la recessione sembra ormai scongiurata, le previsioni 2024 riportano a un’Italia dello zero virgola. Secondo i manager intervistati, la crescita del PIL stimata allo 0,5% per i prossimi 12 mesi rende il nostro Paese comunque più lento dell’Europa e l’83% degli stessi è convinto che le sacche di povertà e i fenomeni di vulnerabilità sociale e economica nel nostro Paese siano destinati a aumentare.
A fronte di queste tendenze, solo il binomio efficienza-innovazione sembra essere la strada maestra per la moderna distribuzione del futuro.