Settore edile, tra performance e trend

Settore edile, tra performance e trend

Una previsione dell’andamento del settore edile a livello globale, delle sue incertezze e dei suoi condizionamenti. Ecco l’analisi a cura di Atradius.

Nel 2023, il settore edile globale è offuscato da un elevato livello di incertezza. Questo emerge dall’analisi del settore curata da Atradius.

Le prospettive di crescita sono incerte per il rischio di una recessione economica nei principali mercati causata all’aumento dei prezzi dell’energia e dei tassi di interesse. L’inasprimento della politica monetaria e il calo del potere d’acquisto delle famiglie possono pesare sulla domanda di nuovi edifici: sono saliti i tassi di finanziamento e conseguentemente si è ridotta la domanda del settore dell’edilizia.

Gli investimenti nelle infrastrutture sostengono la crescita delle attività del settore. I governi in tutto il mondo continuano a promuovere importanti progetti infrastrutturali nell’ottica di dare un impulso al potenziale produttivo delle proprie economie e sostenere la ripresa economica post-Covid. Le difficoltà di approvvigionamento dei materiali da costruzione dovrebbero attenuarsi, ma non si esauriranno. Nei mercati avanzati la carenza di manodopera specializzata è diventata un serio problema, così come la rigidità dei mercati del lavoro, che fanno aumentare gli oneri salariali dei costruttori in molti mercati avanzati. I costi di costruzione si porteranno a un livello più elevato. Una correzione dello squilibrio tra offerta e domanda contribuirà ad allentare la pressione che spinge verso l’aumento dei costi, tuttavia i costi di costruzione non dovrebbero riportarsi ai livelli pre-Covid. Le opere in favore della sostenibilità continueranno a beneficiare di un solido andamento: la spinta globale verso un futuro a minore intensità di carbonio proseguirà anche nel prossimo futuro, con ulteriori investimenti nella produzione di energia rinnovabile e di altre infrastrutture green.

L’edilizia è uno dei principali utilizzatori di risorse naturali. Dall’utilizzo di energia alle emissioni, il settore ha un impatto enorme sull’ambiente. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), il settore dell’edilizia e delle costruzioni rappresenta ben il 36% dell’utilizzo di energia su scala mondiale e il 40% delle emissioni di CO₂ a livello globale. Gli stabilimenti utilizzati nell’edilizia continuano a dipendere fortemente dai combustibili fossili. La produzione e il trasporto dei materiali da costruzione hanno un impatto enorme sulle emissioni di CO₂. In aggiunta alle preoccupazioni diffuse riguardo ai cambiamenti climatici e alla necessità di ridurre le emissioni, sta aumentando la pressione sulle imprese di costruzione affinché riducano il loro impatto ambientale: progettazione, materiali e processi di costruzione dovranno essere profondamente rivisti; le catene di fornitura andranno ripensate e la comprensione dei materiali richiesti per un approccio basato sul ciclo di vita assumerà un’importanza cruciale. Le revisioni delle normative edilizie stanno già modificando le limitazioni riguardo ai requisiti minimi che sono oggi richiesti per le attività edilizie. In questo momento l’edilizia pubblica è un elemento trainante verso una maggiore sostenibilità: le iniziative statali in favore della sostenibilità nei mercati avanzati contribuiscono a supportare il settore in un contesto tuttora in difficoltà.

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Redazione ColoreHobby.it
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