sistema a cappotto

Sostenibilità: l’indagine Cortexa su progettisti e futuro del sistema a cappotto

L'indagine Cortexa evidenzia che per la sostenibilità in edilizia sono necessari sistemi edilizi certificati, operatori qualificati e un piano strategico per la transizione energetica.

Cortexa, attraverso il proprio centro studi, ha condotto un’indagine coinvolgendo 700 progettisti italiani per analizzare le prospettive, aspettative e necessità del settore edile riguardo alla sostenibilità. Questo studio rientra nel progetto ETICS for -55%, un’iniziativa che mira a evidenziare l’importante contributo del sistema a cappotto nella promozione della sostenibilità in edilizia. L’indagine ha coinvolto professionisti principalmente del Nord Italia (66%), tra cui ingegneri, architetti e geometri, con esperienza nella riqualificazione energetica degli edifici.

Il ruolo centrale del sistema a cappotto nella riqualificazione energetica

Tra i partecipanti, oltre il 40% ha realizzato più di dieci interventi di riqualificazione energetica, principalmente su edifici residenziali. Il sistema a cappotto, che migliora l’efficienza energetica degli edifici attraverso l’isolamento termico delle facciate, è emerso come una delle soluzioni più adottate dai progettisti.

L’88% dei partecipanti ha infatti scelto il cappotto come misura principale per migliorare l’involucro edilizio, riducendo così i consumi energetici. Questo dato conferma l’importanza di rendere l’involucro efficiente prima di considerare altre soluzioni energetiche, come le fonti rinnovabili.

In particolare, il sistema a cappotto è stato scelto per migliorare il comfort abitativo, in risposta all’aumento delle temperature negli ultimi anni, che ha reso indispensabile proteggere gli edifici anche dal caldo estivo. Il 30% dei progettisti ha dichiarato che i committenti richiedono il sistema a cappotto per migliorare il comfort termico, specialmente nel Centro e Sud Italia, dove le temperature elevate sono un problema crescente.

Il rapporto con i committenti e l’influenza degli incentivi fiscali

L’indagine ha messo in luce anche la relazione tra progettisti e committenti. Un aspetto cruciale per il 72% dei progettisti è la disponibilità di incentivi fiscali, che spingono i committenti a intraprendere interventi di riqualificazione energetica. La mancanza di incentivi è particolarmente influente al Centro e Sud Italia, dove oltre il 70% dei progettisti ha riscontrato che i committenti sono scarsamente informati riguardo alle normative europee, come la Direttiva “Case Green”, ma sono invece ben consapevoli degli incentivi fiscali in vigore.

Nonostante l’interesse crescente per l’efficienza energetica, il costo iniziale del sistema a cappotto resta una delle principali obiezioni sollevate dai committenti.

La Direttiva “Case Green” e la visione dei progettisti

Un altro tema centrale emerso dall’indagine è il ruolo della Direttiva europea EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), conosciuta come “Case Green”. Nonostante il 71% dei progettisti ritenga che questa direttiva sia fondamentale per migliorare la sostenibilità del patrimonio edilizio, oltre il 70% degli intervistati si è dichiarato poco informato sui suoi contenuti. La direttiva ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 nel settore edilizio, che rappresenta una delle principali fonti di inquinamento in Europa.

I progettisti ritengono che la mancanza di incentivi a lungo termine (80%) e la carenza di imprese certificate e qualificate (45%) siano gli ostacoli principali per l’implementazione della Direttiva. Per il 76% dei professionisti, il sistema a cappotto è la misura chiave per ridurre gli sprechi energetici degli edifici e per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità fissati dalla Direttiva.

Certificazioni e formazione: le esigenze dei progettisti

I progettisti si fanno portavoce di una forte richiesta di certificazioni e competenze specifiche per l’installazione del sistema a cappotto. Per il 73% di loro, è fondamentale che il sistema a cappotto sia fornito da un unico produttore con tutte le certificazioni necessarie, come ETA e marcatura CE, per garantire la qualità e la sicurezza dell’intervento. Inoltre, il 70% dei progettisti considera la certificazione “Casa Clima” come il principale protocollo di sostenibilità per gli edifici, poiché verifica sia la scelta che la corretta esecuzione del sistema di isolamento termico.

Un altro dato significativo riguarda la formazione: il 41% dei progettisti chiede un supporto formativo e consulenziale da parte dei produttori per migliorare la progettazione e l’esecuzione dei lavori. La carenza di posatori qualificati, certificati secondo la norma UNI 11716, è un altro tema caldo, con il 57% dei progettisti che chiede l’accesso a liste di imprese esperte.

Le sfide future e il commento di Cortexa

Il presidente di Cortexa, Stefano Deri, ha commentato i risultati dell’indagine sottolineando come ci sia una crescente consapevolezza della necessità di garantire la qualità del sistema a cappotto e della sua corretta applicazione. La qualità del processo di progettazione, costruzione e riqualificazione è essenziale per la riuscita della transizione energetica. Deri ha ribadito l’importanza di un quadro normativo chiaro e di incentivi fiscali adeguati per promuovere soluzioni che abbiano un reale impatto sulla riduzione dei consumi e delle emissioni.

Concludendo, Cortexa invita il governo a stabilire linee guida precise per l’accesso agli incentivi fiscali, escludendo materiali non efficaci e puntando su soluzioni certificate che possano garantire il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità previsti dalla Direttiva “Case Green”. Un piano di sviluppo chiaro e incentivante è visto come fondamentale per non lasciare il peso della transizione energetica solo sui cittadini, in particolare quelli con minori risorse economiche.

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Redazione ColoreHobby.it
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