Colore & Hobby - Ed. 446 ottobre 2024

16| OTTOBRE 2024 amici spagnoli. Questo parallelismo mi fa ulteriormente pensare a quanto sia importante osservare l’evoluzione del nostro settore nei vari Paesi europei in termini di prodotti e servizi. Mi piace condividere con voi che ogni qualvolta ho fatto viaggi di lavoro (spesso con i miei collaboratori) nei Paesi Emea visitando clienti, distributori, colleghi, fabbriche, sempre sono tornato in Italia con idee e progetti. Per quanto riguarda il futuro io sono positivo. Non mi azzardo nel fare previsioni quantitative, ma mi riallaccio al primo punto di questa intervista che non può essere trascurato e che potrà offrire prospettive di crescita. Saperne cogliere il potenziale sta a noi. L’industria negli ultimi anni ha conosciuto una forte concentrazione di marchi attraverso fusioni e acquisizioni, ma anche nuovi brand. Come sarà il mercato fra dieci anni? E quale nuova progettualità impone questo trend? Il costo dell’energia e delle materie prime è in continua crescita, si vedano per esempio le recenti imposte sulle importazioni del biossido di titanio dalla Cina, così come l’inflazione in generale. Quasi tutte le aziende italiane ed estere nel nostro settore hanno problemi di capacità produttiva inutilizzata. Le normative europee sempre più stringenti e la necessità di innovazione continua richiedono ingenti risorse in ricerca e sviluppo. Il mercato richiede servizi collaterali al prodotto sempre più sofisticati e sono necessari investimenti nel marketing, in media e sui punti vendita, nella formazione, nel supporto alla distribuzione, eccetera. Le aziende di grandi dimensione del nostro settore, spesso risultato di acquisizioni, hanno maggiore potere negoziale con i grandi produttori di materie prime e con i fornitori in generale, sono dotate di centri di ricerca importanti che garantiscono innovazione sostenibile, siti produttivi che realizzano economie di scala. Il tutto permette maggiore competitività e per questa ragione abbiamo assistito a varie operazioni di fusione ed incorporazione e credo che altre si realizzeranno nel futuro. Le acquisizioni non sono però necessariamente la unica via per fare sviluppo e ci sono tanti esempi di gravi errori, sia nel mondo della produzione sia in quello della distribuzione. Personalmente negli ultimi sei anni ho avuto il piacere di condurre due acquisizioni In Iberia per un totale di circa 100 milioni di euro di fatturato annui. Posso provare quindi a condividere in estrema sintesi la mia esperienza sulla base di un vissuto. A mio avviso la cosa più importante è la complementarietà del business esistente con quello acquisito nel mercato di riferimento. L’acquisizione in un territorio dove non si è presenti è molto più difficile e raramente apporta valore aggiunto ai clienti e alla azienda acquirente stessa. Per portare benefici ai clienti è necessario che ci sia una reale opportunità di crescita dai nuovi marchi o da nuovi prodotti e soluzioni o da un migliore livello del servizio. Infine, in un’acquisizione è importante che le sinergie economiche derivanti vengano, almeno parzialmente, investite nel mercato e nei clienti per rafforzare la leadership della nuova impresa nel mercato. Quali sfide sta affrontando AkzoNobel per primeggiare nel mercato dei prossimi anni? Le sfide di AkzoNobel sono quelle di tutte le imprese del settore e che ho cercato in parte di condividere nei punti precedenti. Inoltre, abbiamo la responsabilità di essere leader in molti mercati, tra cui l’Italia. Questa responsabilità richiede la capacità di saper anticipare le tendenze, le tecnologie, la normativa e gli investimenti al fine di creare valore nel mercato. In breve, immaginare oggi quello che sarà il business consolidato di domani. Rivolgendomi all’Italia, con il mio team negli anni abbiamo sempre cercato di attingere dal patrimonio di risorse del Gruppo mantenendo una forte personalità locale, con un modello basato sulla rivendita. Posso quindi affermare che si è costruita nel tempo una solida partnership con la distribuzione più qualificata basata su obiettivi commerciali condivisi, immagine e identità comune, prescrizione, assistenza tecnica, formazione, posizionamento e infine reciprocità. Le sfide del futuro riguardano sia il canale professionale con i marchi OPINIONI MICHELANGELO PAJNO “Centralità del negozio fisico e attenzione alle tecnologie digitali per ascoltare e soddisfare le richieste di tutti i clienti, professionisti e privati”.

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