88|OTTOBRE 2024 Il sistema a cappotto, la sostenibilità in edilizia e la Direttiva “Case Green” secondo i progettisti • Oltre il 70% dei progettisti si dichiara poco informato sui contenuti della direttiva europea EPBD -Energy Performance of Building Directive- detta anche Direttiva “Case Green”, che viene ritenuta importante dal 71% e fondamentale dal 20% di loro per migliorare la sostenibilità del patrimonio immobiliare. • I progettisti ravvisano nella mancanza di incentivi a lungo termine (80%) e di imprese formate, esperte e certificate (45%) i maggiori ostacoli all’implementazione della direttiva europea sull’efficienza e prestazione energetica degli edifici. • Per il 76% dei progettisti il sistema a cappotto è determinante per raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea “Case Green”, in quanto è la misura chiave per ridurre gli sprechi di energia dell’edificio. • Tuttavia, il 73% dichiara che non è sufficiente scegliere un “cappotto qualunque”, bensì un Sistema dotato di tutte le certificazioni necessarie, come raccomandato da Cortexa sin dal 2007: kit fornito da un unico produttore, dotato di ETA e marcatura CE, progettato e posato a regola d’arte. • Per il 70% dei progettisti la certificazione «Casa Clima» è il principale protocollo che determina la sostenibilità di un edificio. Cortexa ravvisa anche in questa informazione una significativa evoluzione del mercato. Il protocollo Casa Clima è infatti quello che più di tutti si occupa di garantire non solo la corretta scelta e progettazione del sistema a cappotto, bensì ne verifica anche la corretta esecuzione. Vale a dire che gli attori della filiera edile stanno chiedendo certezze e qualità per tutto il processo di progettazione, costruzione e riqualificazione. • Il 41% dei progettisti richiede un supporto formativo e consulenziale sulla progettazione del sistema a cappotto da parte dei produttori, a sottolineare ulteriormente l’esigenza di essere messi nelle condizioni di progettare ed eseguire lavori a regola d’arte. • Per il 54% è fondamentale avere più chiarezza sulle soluzioni incentivabili che consentono un reale risparmio energetico. Questo dato è molto importante e fa riferimento a tutti i materiali edili che si propongono come isolanti ma non lo sono: questi materiali “miracolosi” non sono una reale alternativa all’Isolamento Termico a Cappotto e, in virtù delle loro scarse prestazioni, non dovrebbero rientrare negli interventi che beneficiano degli incentivi fiscali. • Il 57% dei progettisti vorrebbe potere accedere a liste di imprese esperte e formate. Attualmente, i posatori di Sistemi a Cappotto con competenze volontariamente certificate secondo la norma UNI 11716 sono circa 6.000 (-33% rispetto a giugno 2022, fonte Accredia). Questo calo è legato alla riduzione degli incentivi fiscali e non lascia ben sperare sulla qualità di una eventuale massiccia ripartenza degli interventi di riqualificazione legati alla Direttiva “Case Green”. • Per l’85% dei progettisti i committenti interpretano la sostenibilità in edilizia come la riduzione dei consumi energetici degli edifici. Ancora una volta, il dato conferma che è passato il concetto chiave di efficientamento: inutile investire su qualsiasi altra misura, se prima non vengono eliminati gli sprechi di energia degli edifici. Il commento di Cortexa Dall’indagine emerge un cambiamento profondo e positivo nella percezione del ruolo della qualità dei sistemi da costruzione, della loro corretta progettazione e posa in opera -commenta Stefano Deri, presidente di Cortexa-. I progettisti chiedono certificazioni ufficiali dei sistemi, imprese dalle competenze certificate, l’identificazione da parte del Governo delle priorità anche nella scelta di incentivare esclusivamente soluzioni in grado di fornire un contributo certo alla riduzione di consumi ed emissioni, quale il sistema a cappotto. FOCUS CAPPOTTO INDAGINI
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