Colore & Hobby - Ed. 448 gennaio/febbraio

COLORE & HOBBY |105 delle MPS diventa una scelta strategica per aziende e governi. Inoltre, queste materie favoriscono la sicurezza nell’approvvigionamento, riducendo la dipendenza da mercati esteri e promuovendo l’autonomia industriale. Vediamo qualche dato per meglio comprenderne l’importanza. Secondo il Rapporto “L’Italia del Riciclo 2021”, in Italia sono stati riciclati 120 milioni di tonnellate di rifiuti, corrispondenti a circa il 65% del totale. Questo dato posiziona l’Italia come la seconda nazione in Europa, dopo la Germania, per la percentuale di rifiuti urbani riciclati, e la seconda dopo la Polonia per il riciclaggio dei rifiuti speciali. Secondo l’Agenzia Giornalistica Italia (AGI), nel corso del 2021 si è registrato un aumento del 117% nei prezzi delle materie prime vergini. Secondo il Laboratorio di Ricerca Ref, nei due anni compresi tra il 2019 e il 2021, i costi di smaltimento sono aumentati del 40%. Questo aumento ha avuto un impatto significativo soprattutto nel settore manifatturiero. In termini di valore monetario, si traduce in un aumento di costi di 1,3 miliardi di euro. Criticità e ostacoli allo sviluppo del mercato delle MPS Nonostante i vantaggi, il mercato delle MPS presenta alcune criticità. La mancanza di uno standard europeo unificato rende difficile garantire la qualità dei materiali recuperati e la loro sostenibilità. Inoltre, le normative nazionali, spesso divergenti, ostacolano la commercializzazione delle MPS tra i Paesi dell’Unione Europea, limitando lo sviluppo di un mercato dinamico e integrato. La presenza di agenti chimici dannosi nei flussi di riciclo rappresenta un ulteriore problema, richiedendo un monitoraggio attento e criteri chiari per garantire la sicurezza dei materiali riciclati. Infine, è necessaria una maggiore sensibilizzazione da parte delle istituzioni per incentivare l’uso di materiali riciclati nei prodotti e nelle infrastrutture, creando così una domanda stabile per le MPS. Normative e regolamentazioni In Italia, la gestione delle MPS è regolata dal Decreto Legislativo 152/2006, noto come Testo Unico Ambientale (TUA), ma la gestione delle MPS era già stata introdotta nell’ordinamento italiano per mezzo del Decreto Ronchi, il D. Lgs 22/97. Stando a quanto contenuto all’interno della normativa vigente, di preciso all’interno dell’art 184-ter, un rifiuto cessa di essere tale quando, dopo aver subito un processo di recupero, la materia presa in esame rispetta specifici criteri. Sono quattro le condizioni: la sostanza o l’oggetto sono destinati a essere utilizzati per scopi specifici; esiste un mercato, o una domanda, per tale sostanza od oggetto; la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana. Esistono altri due testi che regolano le aree di riferimento di questa tipologia di materiale: ex art. 208 e ex art. 214/216 sono i due testi normativi che disciplinano l’autorizzazione e la comunicazione per gli impianti di gestione dei rifiuti, compresi quelli che effettuano l’attività di recupero dei materiali con procedura semplificata. L’attività di recupero deve essere rinnovata ogni cinque anni, con un termine istruttorio di novanta giorni. I Decreti Ministeriali 05.02.1998, n. 161/2002, n. 269/2005, circ 5205/05 sono fondamentali per la normativa tecnica che specifica le procedure di recupero, soprattutto per i rifiuti pericolosi, da poter ammettere nelle procedure semplificate. Questi decreti identificano anche l’importanza dell’individuazione dei rifiuti pericolosi provenienti da navi, dal settore edilizio e stradale che possono essere recuperati. Materie prime seconde: esempi e applicazioni Le MPS includono una vasta gamma di materiali: vetro, carta, metalli, plastica, legno, ceramiche e persino residui organici e fanghi industriali. Questi materiali trovano applicazione in molteplici settori, dall’edilizia alla produzione di nuovi beni, rappresentando un’alternativa sostenibile alle materie prime tradizionali. Ad esempio, il vetro riciclato può essere utilizzato per produrre nuove bottiglie o materiali da costruzione; la plastica recuperata viene trasformata in nuovi oggetti di consumo o componenti industriali; i residui organici possono essere impiegati nella produzione di compost o biogas. Vantaggi per le aziende e l’ambiente L’utilizzo delle MPS offre numerosi benefici, sia economici sia ambientali. Le aziende possono ridurre i costi legati all’acquisto di materie prime vergini e allo smaltimento dei rifiuti, migliorando al contempo la loro sostenibilità. Inoltre, l’impiego delle MPS contribuisce a diminuire l’impatto ambientale, limitando la quantità di rifiuti destinati alle discariche o all’incenerimento. L’adozione delle MPS favorisce anche la creazione di sistemi di simbiosi industriale, in cui i residui di un’azienda diventano risorse per un’altra, massimizzando il valore delle materie e riducendo gli sprechi. Questo approccio, sempre più apprezzato dai consumatori, migliora la reputazione aziendale e favorisce la collaborazione tra aziende e stakeholder. .

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