COLORE & HOBBY |3 EDITORIALE Tra la certezza dei dati consolidati -e irripetibili- degli ultimi anni e le incognite che ci riserva il futuro, quest’anno più che mai è utile provare a capire come sarà l’andamento del settore. E se è vero che l’incertezza genera una certa inquietudine, la lettura di ciò che è accaduto nel recente passato ci aiuta a vivere l’anno appena iniziato con la giusta consapevolezza. Cominciamo dai dati, quindi, senza fossilizzarci sugli ultimi tre mesi del 2024, certamente pessimi sul fronte del sell-out ma preceduti da un semestre in cui le vendite di pitture per interni si sono mantenute buone e ‘salvati’ in parte da un primo trimestre in cui la coda degli incentivi fiscali aveva sostenuto le vendite. Dodici mesi di alti e bassi, insomma, ma se guardiamo gli anni precedenti si può dire tranquillamente che ci troviamo, ancora oggi, in una situazione che solo nel 2019, prima della pandemia e di tutto quello che è successo dopo, ci sarebbe parsa irrealisticamente positiva. La conferma di questa affermazione è nell’ultimo rapporto congiunturale del Cresme, che rivela come nel settore della riqualificazione la stagione dei Bonus sia finita lasciando un mercato che dal valore di 28 miliardi nel 2019 è passato a 94,6 nel 2022 e a ‘soli’ 83,7 nel 2023. E, ancora nel 2024, nei primi 3 mesi ha attivato oltre 14,5 miliardi di euro, per poi scendere bruscamente, come era ovvio aspettarsi, con una correzione al ribasso pesante perché il picco era stato veramente fuori scala. Certo, i buoni risultati del passato recente non garantiscono nulla per il futuro, quindi non è lecito essere ottimisti, anche perché i grandi investimenti in atto per il PNRR non coinvolgono il rivenditore -men che meno quello specializzato solo in pitture vernici- quanto i Bonus degli ultimi anni: diversi gli interlocutori, diversi i sistemi di appalto, diverse le logiche distributive. Dove andrà, dunque, il mercato? Se parliamo di prodotti per esterni non resta altro che aspettare l’arrivo di nuovi incentivi, possibilmente più equilibrati di quelli passati, perché certamente per i committenti è troppo grande la differenza tra il pagare tutto e il recuperare anche solo una quota dell’investimento, quindi in questo momento sono tutti in attesa di capire se e quando partiranno nuove agevolazioni, legate presumibilmente all’efficientamento energetico e alla transizione ecologica. Difficile, però, che qualcosa si concretizzi nel corso dell’anno. Se parliamo, invece, di prodotti per interni, si può prevedere una domanda in lieve incremento, visto che è ancora attivo il Bonus ristrutturazione del 50% e che in attesa di nuovi sconti fiscali l’attenzione -soprattutto dei consumatori privati- si concentrerà sulla riqualificazione degli interni. Di fronte a questo scenario, per il rivenditore che vuole mettere in sicurezza la sua attività non esiste una ricetta magica, ma solo la possibilità di essere flessibili e oculati negli acquisti, di stimare con attenzione gli investimenti valutandone la sostenibilità, di concentrarsi sulle alleanze con i partner fornitori per definire accordi commerciali reciprocamente convenienti. VIERI BARSOTTI Ascolta gli altri editoriali nel programma PETROLIO Finita l’era degli incentivi -e in attesa che nuove agevolazioni stimolino il mercato-, gli operatori si interrogano su quale potrà essere l’andamento del settore. Parole d’ordine? Incertezza, cautela, resilienza… ma senza cadere nel pessimismo!
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