116| APRILE 2025 to plastici e di vecchia concezione. Oggi, grazie a prodotti decisamente più evoluti da un punto di vista tecnologico, non abbiamo più determinate problematiche e possiamo rompere questa geometria molto vincolante e un po’ triste. Inoltre, i colori presenti negli spazi comuni erano assolutamente da rivedere secondo un’impostazione più attuale, eliminando alcuni ‘errori esemplari’: il rosso nella mensa che aumenta il ritmo cardiaco e la voracità; i colori scuri che restringono gli ambienti già non particolarmente luminosi; l’arancio scuro nella camera da letto, che agita invece di preparare al sonno; l’intenso rosa/ fucsia non particolarmente adatto all’utenza. Infine, i soffitti di legno scuro con travi a vista, che potrebbero essere un plus ma che, in questo caso, andavano a schiacciare ed appesantire ulteriormente l’effetto generale. Perciò, abbiamo scelto di rompere la geometria ‘sovietica’ con forme più armoniose e in molti casi arrotondate e colori più tenui e ariosi, mantenendo comunque sempre degli accenti di colore più decisi e allegri, e realizzando insieme ai ragazzi diversi concept per trasmettere messaggi di incoraggiamento e supporto e idee positive. Per risolvere il problema dei soffitti abbiamo usato due diverse strategie: in alcuni casi abbiamo sbiancato il legno e le travi, donando molto respiro alle stanze, mentre in altri casi abbiamo ‘incapsulato’ il soffitto con una cornice piuttosto bassa di colore scuro, che ne ha stemperato l’effetto oppressivo. Oggi la tendenza è quella di ridisegnare i volumi architettonici attraverso il colore in maniera funzionale e ottimale a livello percettivo e, con le nuove possibilità e nuove tecnologie che la ricerca mette a disposizione del mondo dei prodotti per edilizia e, in particolare, delle pitture e delle vernici, abbiamo molte più possibilità di agire in linea con l’estetica e le esigenze contemporanee”. L’inaugurazione del centro trasformato L’inaugurazione del nuovo Centro ESCLUSIVO PROGETTI COME SONO STATI SCELTI I CONCEPT DI QUESTA EDIZIONE? Napolitano: “Sicuramente a partire dal contesto nel quale siamo andati ad intervenire: la struttura ospita contemporaneamente 13 minori stranieri non accompagnati che provengono principalmente da Africa e Asia e scappano da guerre, situazioni di violenza o condizioni economiche precarie e insostenibili. Tutti con il desiderio di migliorare la propria vita, farla risplendere dopo un periodo buio, poter essere di aiuto alla loro famiglia di origine, per loro importantissima. Il messaggio di fondo che abbiamo voluto lasciare loro è che ora sono in un posto sicuro dove possono ripartire per realizzare i loro sogni. Non da soli, ma con persone che li aiuteranno e li proteggeranno. Ci siamo focalizzati su alcune parole chiave: mondialità, diversità di lingua, colori, culture, bandiere, perseveranza, ripartenza, lavoro di rete, villaggio, tenere il filo, seme, pianta, albero, crescita, accompagnare, custodire, incoraggiare/fare il tifo, correggere, guidare. E da qui abbiamo sviluppato tutti i concept e le decorazioni: per esempio, nell’aula studio l’abbraccio tra due mondi che si incontrano, le mani degli ospiti passati negli anni e incorniciate e gli spazi per le mani del futuro. E ancora il tema della leggerezza: l’aquilone che simboleggia la possibilità di volare, così come le mongolfiere che richiamano il viaggio, il cammino di crescita ma con un’idea di minor fatica e maggior gioia. Infine, i motivi floreali, i cactus e i petali richiamano l’evoluzione, la crescita e il radicamento”. il progetto colore di quest’anno: “In generale volevamo alleggerire gli ambienti del Centro e rendere più accoglienti tutti gli spazi, sia quelli comuni che le stanze da letto, perché venisse meno l’effetto dormitorio. Come prima cosa abbiamo eliminato la zoccolatura a mezza parete tipica di scuole e istituti pubblici, che veniva realizzata per questioni di funzionalità, pulizia e resistenza meccanica e che vedeva l’impiego di smalti molBelen (4aI) spiega l’albero della vita: “Volevamo esprimere il concetto che dall’incontro di diverse etnie nascono nuove culture, come nell’incontro tra diversi colori ne nascono di nuovi. Come simbolo abbiamo scelto l’albero della vita”
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