Colore & Hobby - Ed. 450 aprile

48| APRILE 2025 spinta, garantiscono la stabilità nel futuro, che altrimenti sarebbe più incerto. Mario Valoriani - Riteniamo auspicabile un sistema di incentivi mirati a sostenere la transizione ecologica, in grado di promuovere interventi volti a ridurre il consumo energetico del patrimonio edilizio, sia residenziale sia industriale. Mario Paganelli - Nel settore dell’edilizia gli incentivi riguardanti il mondo della ristrutturazione e della manutenzione ci sono da quasi 30 anni, per cui il problema riguarda la loro efficacia, la certezza delle regole ed una visione di lungo periodo. Se, come ci dice l’Europa, si deve efficientare il nostro patrimonio edilizio vetusto entro il 2030/2035, non lo si può fare senza un piano definito e certo, e bisogna evitare le storture e gli sprechi avvenuti nel recente passato, altrimenti, come si sta già vedendo ora, il settore ne risentirà pesantemente. Stefano Deri - L’Italia ha un patrimonio immobiliare datato, frammentato e caratterizzato da una proprietà diffusa, con un’età media dei proprietari piuttosto elevata. La maggior parte degli edifici residenziali è stata costruita nel secondo dopoguerra, in assenza di criteri legati all’efficienza energetica e spesso in aree con fragilità idrogeologiche. In questo contesto, gli interventi di efficientamento sono fondamentali, ma i costi sono elevati e le complessità numerose. Se non si affiancano alla valutazione economica familiare elementi esterni come la riduzione delle emissioni e dei costi energetici -in gran parte legati all’importazione-, si rischia una paralisi del mercato. Il ruolo degli incentivi pubblici, quindi, non è tanto quello di sostenere il mercato in sé, che sa adattarsi, quanto di tutelare un bene comune nel lungo termine. Purtroppo, al momento, questa visione strategica è assente nel settore residenziale. Ivan Destro - Il mercato dell’edilizia deve essere supportato da incentivi che sostengano la transizione energetica e il miglioramento del patrimonio immobiliare (ad esempio, il Sismabonus), senza ricadere su Superbonus o interventi che possano creare picchi di crescita non consolidata. Serve un piano di incentivi a medio termine con attenzione all’aspetto finanziario e regole chiare e ben definite su cessione del credito, sconto in fattura, ecc. Enrico Sintoni - Ciò che disturba un mercato -qualsiasi mercato- sono i cambi di velocità troppo repentini. Brusche frenate e accelerazioni improvvise generano ‘storture’ che vanno faticosamente gestite ed è ciò che è accaduto in Italia -Covid, Superbonus, taglio dei Bonus, ecc.-. L’attuale costo del denaro e le difficoltà di accesso al credito, che si sommano a più caute aspettative dei consumatori/investitori, stanno facendo il resto. Assistiamo ad una rapida normalizzazione della domanda e sul mercato residenziale privato probabilmente dovremmo attenderci livelli vicini a quelli del 2019, se ragioniamo a valori deflazionati. Tutto questo è sostenibile proporzionalmente alla solidità finanziaria e all’elasticità strutturale dei singoli attori. FOCUS EDILIZIA PROFESSIONALE MERCATO “Il mercato dell’edilizia deve essere supportato da incentivi ragionevoli che sostengano la transizione energetica e il miglioramento del patrimonio immobiliare”

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