Colore & Hobby - Ed. 450 aprile

facendo passi in avanti verso soluzioni più standardizzate che prevedono molto l’utilizzo di materiali a secco. Sono sempre più presenti su tutto il territorio case in legno, misto acciaio fibrocemento, misto calcestruzzo, fibrocemento ecc., senza contare l’utilizzo ormai abituale di materiali in cartongesso per l’esecuzione delle ripartizioni interne. Quindi possiamo dire che siamo in mezzo una costante evoluzione tecnica. Enrico Sintoni - Il mercato delle nuove costruzioni vale circa il 24% del totale, una situazione molto diversa rispetto a quella dei primi anni duemila. Definito il perimetro, trovo che in questo ambito la progettazione modulare e la prefabbricazione possano essere una risposta attuale e moderna, che porta benefici evidenti. Velocità di costruzione, riduzione dei costi, efficienza energetica, innovazione nei materiali… Ma c’è un ‘però’: richiede uno sforzo, un’attenzione e un coordinamento molto particolare in fase progettuale, da parte dei tecnici coinvolti, ma anche, e soprattutto, da parte del committente. Su quest’ultima attitudine ho molte perplessità, se parliamo di edilizia residenziale… Probabilmente lo sviluppo dei sistemi costruttivi a secco è una prima risposta. E il restauro di edifici storici: che peso ha negli interventi di edilizia professionale? Simone Mazzoli - Il restauro del patrimonio storico-architettonico ha un ruolo di primo piano nell’edilizia professionale italiana, sia per la ricchezza del nostro patrimonio culturale, sia per il valore identitario che questi edifici rappresentano per le comunità. L’approccio contemporaneo al restauro coniuga due esigenze spesso considerate in contrasto: la tutela filologica dell’edificio, con l’impiego di tecniche tradizionali e materiali compatibili con l’originale, e l’inserimento di tecnologie moderne, volte a migliorarne le performance energetiche, la durabilità e la sicurezza strutturale. Oggi, il restauro non è più solo conservazione: è anche occasione per innovare senza snaturare, grazie a interventi che integrano impianti intelligenti, sistemi di monitoraggio strutturale e soluzioni per la riduzione dell’impatto ambientale. Questo richiede competenze multidisciplinari e un’attenzione particolare alla ricerca di materiali e finiture in grado di dialogare con l’architettura esistente. Marco Canciani - Gli edifici storici sono i più delicati, quelli con più patologie e spesso quelli più in vista. Nella numerica non sono la maggior parte, ma rivestono un’importanza notevole a livello di connotazione del nostro patrimonio edilizio. Pertanto, hanno un’elevata importanza a livello qualitativo e una discreta a livello quantitativo. Mario Valoriani - Il restauro di edifici storici rappresenta una nicchia importante e in crescita nell’edilizia professionale, grazie alla crescente attenzione alla conservazione del patrimonio. Richiede competenze specialistiche e l’uso di prodotti traspiranti e compatibili, come le pitture minerali sviluppate da Casati in collaborazione con Meffert. Mario Paganelli - In Italia abbiamo probabilmente il patrimonio edilizio storico più consistente e importante del mondo, quindi, con la necessità di una manutenzione costante per mantenerlo in uno stato di sufficiente decoro. Se dovessi esprimere un peso su quanto esso impatta sul volume totale, direi abbastanza poco, sia perché normalmente vi è una scarsità di risorse a disposizione, sia perché è un ambito di nicchia dove per accedere vi è la necessità di avere certificati SOA molto particolari e che hanno una diffusione limitata. Stefano Deri - L’Italia può vantare un patrimonio storico straordinario: i centri storici delle nostre città, in molti casi, sono immutati da oltre 500 anni. Tuttavia, queste strutture necessitano di manutenzione continua, anche se in termini numerici rappresentano una parte limitata rispetto al costruito post-bellico. Mapei offre una linea specifica per il restauro degli edifici storici, ed è in costante dialogo con gli uffici tecnici e le Soprintendenze. Un esempio recente è il ruolo da protagonista svolto nel restauro del Colosseo, dove siamo partner tecnici del progetto di valorizzazione degli ambulacri meridionali. I nostri laboratori hanno sviluppato materiali innovativi, compatibili con le strutture originali, per garantire interventi rispettosi e duraturi. Questo progetto rappresenta una perfetta sintesi tra tradizione e innovazione, contribuendo alla fruizione e alla tutela del nostro patrimonio culturale. Ivan Destro - Nel contesto italiano il restauro di edifici storici rappresenta una parte importante del mercato, che noi stimiamo intorno al 10%. Enrico Sintoni - Un peso crescente. È una pratica sempre più centrale, soprattutto nelle città e nelle politiche di edilizia moderna. Necessita di competenze tecniche avanzate, conoscenze storiche e artistiche, e un profondo rispetto per la conservazione del patrimonio. Un contesto nel quale non si può prescindere da un forte senso di equilibrio tra rispetto per il passato e innovazione. Come si inseriscono i prodotti vernicianti negli edifici smart? Simone Mazzoli - I prodotti vernicianti stanno vivendo una vera e propria rivoluzione tecnologica, trasformandosi in elementi attivi all’interno del sistema edificio. In un contesto di smart building, le pitture non sono più solo decorative, ma FOCUS EDILIZIA PROFESSIONALE EDILIZIA 56| APRILE 2025

RkJQdWJsaXNoZXIy MTI4NzA=