Colore & Hobby - Ed. 450 aprile

COLORE & HOBBY |67 Cala la richiesta di cicli di isolamento termico, aumentano le tradizionali acrilsilossaniche e gli ‘inossidabili’ quarzi. Crescono le richieste di prodotti per interni e anche quelle di prodotti più performanti in termini prestazionali e certificati. Segnalata una nuova sensibilità al flooring. E le pitture fotocatalitiche e i rivestimenti nanostrutturati sono ambiti che devono ancora conoscere uno sviluppo significativo. È cambiata la richiesta della tipologia di prodotti per gli interventi di edilizia professionale dopo i Bonus? Roberto Meregalli - Con la fine dei Bonus sicuramente c’è stato un forte calo dei prodotti per il sistema a cappotto, ma dall’altro lato si nota una piccola ripresa dei cicli tradizionali per esterno, pitture al quarzo e acrilsilossaniche in primis. Si evidenzia anche una ripresa dei lavori per interni, già in atto dallo scorso anno, dove le idropitture di qualità e più ‘sostenibili’ vengono sempre più richieste dal privato, soprattutto quando il lavoro viene commissionato ad un professionista. Ovviamente in alcuni ambiti è anche tornata la richiesta di prodotti più economici e di minor qualità, ma questo è da sempre insito nel nostro settore: diversi segmenti, diverse fasce di prezzo, diversa qualità. Marco Canciani - I Bonus hanno spostato il mix prodotto verso pitture con performance superiori. E poi c’è sempre una maggior attenzione alle certificazioni di prodotto come A+, EPD, CAM e HACCP oltre all’ETA per i sistemi di isolamento termico a cappotto. Mario Valoriani - Sì, dopo la fase dei Bonus abbiamo osservato un ritorno marcato agli interventi di ristrutturazione per interni, con un conseguente aumento nella domanda di idropitture e smalti, anche per il recupero di serramenti, porte e altri manufatti. Sempre più apprezzati sono prodotti ad alte prestazioni e multifunzionali. Mario Paganelli - Purtroppo sì, e lo dico come importante player nel mondo dell’isolamento termico. Ovviamente vi è stata una importante flessione dei materiali facenti parte dei sistemi a cappotto, diminuendo sostanzialmente i volumi d’affari, e vi è stato invece un sostanziale mantenimento per i prodotti vernicianti più classici da interno e da esterno. La somma delle due situazioni quindi in questo momento riporta un segno meno. Stefano Deri - Il periodo dei Bonus ha favorito l’ingresso di operatori poco specializzati, a causa della forte domanda e della carenza di manodopera qualificata. Questo ha spinto verso l’utilizzo di prodotti semplici e di facile applicazione. In realtà, questa tendenza era già in atto da tempo, complice la mancanza di obblighi formativi per gli applicatori e la scarsa attenzione alle certificazioni dei prodotti e dei sistemi. Ne deriva un mercato sempre più orientato al prezzo, a discapito delle reali performance. Un esempio emblematico riguarda i sistemi di isolamento termico: sebbene esistano norme che ne regolano progettazione, applicazione e garanzie, spesso non vengono rispettate. Il mercato continua a preferire soluzioni assemblate prive di DoP e marcatura CE, una prassi tutta italiana che mina la qualità e la durabilità degli interventi. Ivan Destro - Notiamo una sempre più frequente richiesta di prodotti certificati e conformi a CAM e protocolli ambientali. Enrico Sintoni - I Bonus hanno creato una polarizzazione ed un forte aumento della richiesta di soluzioni per esterno. Altrettanto evidente è come oggi si torni ad un bilanciamento tra interni ed esterni più tipico, con una particolare attenzione a soluzioni anticondensa e antimuffa. Il flooring è un altro ambito sul quale si concentra interesse oggi. Qual è l’effettiva diffusione delle vernici di ultima generazione come, per esempio, le pitture fotocatalitiche e i rivestimenti nanostrutturati? Roberto Meregalli - Sono pitture di nuova generazione di cui si sta parlando molto, ma alla fine la diffusione rimane ancora relativamente bassa visto spesso il notevole gap di prezzo rispetto ai prodotti più tradizionali. Sicuramente il compito delle aziende produttrici è di essere sempre innovative con nuove tecnologie che portano maggiore qualità e prestazioni, in tal senso noi come AkzoNobel ci sentiamo da sempre in prima linea. Marco Canciani - Le pitture fotocatalitiche non ci risultano aver avuto un grande successo. Il beneficio effettivo è difficilmente misurabile e le performance sul colorato sono molto scadenti, per questo abbiamo deciso di non trattarle. Al momento non abbiamo rilevato richieste dal mercato di pitture nanostrutturate. Mario Valoriani - Le qualità citate, come altri prodotti innovativi, possono essere molto interessanti e avere un grande potenziale in termini di sostenibilità. Tuttavia, la loro effettiva diffusione sul mercato resta limitata, spesso confusa da un’ampia offerta di soluzioni pseudoinnovative, che promettono funzionalità poco rilevanti o difficilmente verificabili nella pratica. Per noi è fondamentale

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