MODALITÀ LETTURA 20| SETTEMBRE 2025 PRIMO SEMESTRE 2025: TRA CRISI E REAZIONE Il primo semestre 2025 per le aziende produttrici di pitture ha evidenziato un quadro complesso e differenziato, con andamenti che variano da realtà a realtà, ma che permettono di identificare alcune tendenze comuni e tre elementi chiave. Ecco i punti chiave che emergono dalle risposte degli intervistati, che ringraziamo per la partecipazione. I volumi: in calo o stagnanti Il dato più diffuso tra le aziende intervistate è quello relativo a una difficoltà sul fronte dei volumi. Molte realtà riportano una flessione rispetto al 2024, talvolta anche marcata (con cali superiori al 10%), soprattutto in riferimento a determinati segmenti di mercato come le vernici per esterni o i sistemi di isolamento termico. Anche chi chiude in pareggio o con lievi incrementi evidenzia comunque un contesto di domanda debole, con una stagionalità incerta e una scarsa propensione agli acquisti, sia da parte dei professionisti sia della clientela privata. Il fatturato: stabile o in lieve crescita, I primi sei mesi del 2025 sono stati caratterizzati da incertezza e transizione: le performance positive sono spesso il risultato di strategie proattive e buona capacità di adattamento alle condizioni mutate del mercato. grazie al mix prodotti Il secondo elemento ricorrente è una sostanziale tenuta o moderata crescita del fatturato, spesso non direttamente proporzionale ai volumi. Questo è stato possibile, in diversi casi, grazie a un cambio nel mix prodotti, con un orientamento verso soluzioni a maggiore valore aggiunto o più specialistiche (es. vernici per interni, prodotti decorativi, materiali bio o green). Alcune aziende hanno segnalato anche lievi aggiornamenti di listino, spesso legati all’aumento dei costi di produzione o logistica, ma senza compromettere la competitività. Altre, invece, sono riuscite a mantenere i prezzi invariati grazie a una riduzione del costo delle materie prime. Il mercato: vince chi sa adattarsi Emergono chiaramente dinamiche molto diverse a seconda del posizionamento aziendale. Le aziende più legate a settori come l’isolamento termico o a mercati fortemente influenzati dal Superbonus 110% hanno subito un impatto negativo per la fine degli incentivi. Al contrario, quelle che hanno saputo puntare su altri segmenti, come la riqualificazione OPINIONI TENDENZE A CURA DELLA REDAZIONE
RkJQdWJsaXNoZXIy MTI4NzA=