Tuttavia, analizzando i dati, si evidenzia che aumentano solo le assunzioni a tempo determinato, così emerge anche l'altrettanta crescita del precariato. Aumentano infatti anche i contratti a tempo determinato (+27,3%) e dall'apprendistato (+21,7%), mentre sono diminuite le assunzioni a tempo indeterminato (-7,8%). Tra le assunzioni a tempo determinato appare significativo l'incremento dei contratti di somministrazione (+21,5%) e ancora di più quello dei contratti di lavoro a chiamata che, con riferimento sempre all'arco temporale gennaio-dicembre, sono passati da 199.000 (2016) a 438.000 (2017), con un boom del 120%. L'Inps lega questo fenomeno alla necessità per le imprese di ricorrere a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore a partire dalla metà dello scorso mese di marzo e sostituiti, da luglio e solo per le imprese con meno di 6 dipendenti, dai nuovi contratti di prestazione occasionale.