Anvides smaltimento dei rifiuti

Anvides, pittore edile: cosa sapere su gestione e smaltimento dei rifiuti

Anvides sulla gestione degli scarti di lavorazione nel cantiere edile, nello specifico nell’attività del pittore edile.

La gestione dei rifiuti nel settore edile è un tema cruciale: è importante rispettare le normative in vigore per evitare sanzioni, garantire la corretta gestione operativa e amministrativa e dare la giusta attenzione alle tematiche ambientali. In Italia, la gestione dei rifiuti è regolata dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, noto come Testo Unico Ambientale, con integrazioni che disciplinano l’attività del pittore edile.

Ecco allora la guida di Anvides sulla corretta gestione dei rifiuti, sugli obblighi legali e le ultime novità normative.

1. Gestione operativa dei rifiuti nel cantiere

Ogni azienda o lavoratore autonomo che produce rifiuti deve essere iscritta all’Albo dei Gestori Ambientali. Una volta iscritti, è possibile creare un deposito temporaneo dei rifiuti, rispettando alcune regole:

  • Periodicità di smaltimento: i rifiuti devono essere raccolti e avviati allo smaltimento o recupero ogni tre mesi, indipendentemente dalla quantità stoccata, oppure quando il quantitativo di rifiuti raggiunge i 30 metri cubi.
  • Durata massima del deposito: se il limite di 30 metri cubi non viene raggiunto, il deposito non può comunque durare più di un anno.
  • Stoccaggio: i rifiuti devono essere separati per categorie omogenee e devono essere rispettate le relative norme tecniche di smaltimento. Si consiglia di utilizzare contenitori separati o cassoni scarrabili per ogni tipologia di CER (Codice Europeo dei Rifiuti).

Identificazione ed etichettatura dei rifiuti

Ogni tipo di rifiuto stoccato deve essere chiaramente identificato con un cartello. È sufficiente un foglio plastificato in formato A4, che riporti il codice CER e una descrizione sintetica del rifiuto.

2. Gestione amministrativa dei rifiuti: obblighi e procedure

È necessario anche rispettare specifici obblighi amministrativi. Quando i rifiuti raggiungono i limiti previsti per il deposito temporaneo, devono essere avviati allo smaltimento secondo le seguenti modalità:

  1. Conferimento diretto ai centri di raccolta: il produttore del rifiuto può trasportare i rifiuti prodotti ai centri di raccolta con mezzi propri. Per ogni tipo di rifiuto, è necessario compilare un Formulario Identificativo dei Rifiuti (FIR), che deve essere conservato. Al momento della consegna, il centro di raccolta verificherà il peso e apporrà la dicitura “accettato per intero”, liberando così il produttore da ogni responsabilità legale.
  2. Smaltimento tramite azienda specializzata: in alternativa, è possibile affidare lo smaltimento a un’azienda autorizzata. Questa si occuperà del ritiro, della pesatura e della verifica di conformità del carico, rilasciando il FIR al produttore. La quarta copia del FIR sarà restituita al produttore entro tre mesi, confermando la corretta gestione del rifiuto. Da quel momento, decadono tutte le responsabilità del produttore riguardo al carico.

Registrazione e obblighi per le imprese

Tutte le operazioni di carico e scarico dei rifiuti devono essere annotate su un apposito registro, anche se le aziende con meno di 10 addetti sono esentate. Entro il 30 aprile di ogni anno, le imprese devono inoltre presentare il Modello Unico di Dichiarazione (MUD) alla Camera di Commercio competente, indicante i rifiuti prodotti e smaltiti nell’anno precedente.

3. Novità normative: il Decreto Legislativo 116/2020

Un’importante novità è stata introdotta dal Decreto Legislativo 116/2020, che ha ridefinito la classificazione dei rifiuti urbani. Ora è possibile conferire presso la piattaforma ecologica comunale alcuni rifiuti prodotti dalle attività edili che vengono assimilati ai rifiuti urbani. Tuttavia, si è in attesa di ulteriori chiarimenti.

4. Pulizia degli attrezzi e smaltimento delle acque reflue

Spesso sottovalutata nella gestione dei rifiuti è la pulizia degli attrezzi da lavoro, come rulli e pennelli, che viene effettuata in cantiere o nelle abitazioni dei clienti. Questo comportamento, oltre a essere dannoso per l’ambiente, costituisce un reato penale. La soluzione è dotarsi di una postazione di lavaggio con bacini di decantazione, che consente di separare l’acqua dai residui inquinanti, riducendo l’impatto ambientale e garantendo il rispetto delle normative.

5. Compilare il Formulario Identificativo dei Rifiuti (FIR)

Il Formulario Identificativo dei Rifiuti (FIR) è un documento essenziale per tracciare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Prima di utilizzarlo, deve essere vidimato presso la Camera di Commercio competente. Ecco come compilarlo correttamente:

  • Sezione 1: indicare il nome e la sede del produttore dei rifiuti.
  • Sezione 2: inserire i dati dell’impianto di trattamento dove i rifiuti verranno smaltiti.
  • Sezione 3 e 4: descrivere il rifiuto, specificando il codice CER e il numero di contenitori.
  • Sezione 5: dichiarare se il rifiuto verrà smaltito o recuperato.
  • Sezione 6: specificare il peso (verificato a destino).
  • Sezione 9: apporre la firma del produttore e del trasportatore.

6. Iscrizione all’Albo Gestori Ambientali: passaggi e vantaggi

Ogni pittore edile che gestisce i propri rifiuti deve iscriversi all’Albo dei Gestori Ambientali nella categoria 2-bis, che comprende produttori iniziali di rifiuti non pericolosi e produttori di rifiuti pericolosi in piccole quantità (fino a 30 kg o 30 litri al giorno).

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Redazione ColoreHobby.it
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