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Il settore delle vernici in Italia mostra un rallentamento dei consumi post-Superbonus, secondo Assovernici. Benedetta Masi, Presidente dell’Associazione, evidenzia come la prima metà del 2025 abbia registrato una contrazione significativa delle pitture e vernici per esterni, solo in parte compensata dalla domanda pubblica legata al PNRR e dai nuovi incentivi governativi. Anche i prodotti per interni mostrano segnali negativi, nonostante i tagli dei tassi di interesse di aprile e giugno.
I trend di consumo rivelano una preferenza crescente per pitture lisce e acrilsilossaniche, mentre le soluzioni a spessore e al quarzo hanno subito un calo. Nei prodotti per interni, si registra una polarizzazione verso soluzioni value for money o di qualità superiore, con un aumento della richiesta di prodotti a funzione specifica.
Le sfide per il settore derivano anche dallo scenario internazionale: le tensioni commerciali tra Stati Uniti, UE e Cina, i conflitti in Europa e Medio Oriente, insieme all’aumento dei costi dell’energia e dei dazi antidumping sul biossido di titanio, impattano sulla filiera produttiva e sulla competitività delle aziende italiane. Nonostante ciò, il comparto delle vernici in UE vale 33 miliardi di euro e occupa oltre 150.000 persone.
Il futuro del mercato dipende dalla capacità del Governo di implementare incentivi stabili e tradurre le direttive europee EPBD in politiche nazionali efficaci per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. Nel frattempo, le aziende associate continuano a investire in innovazione e sostenibilità, con il 60% che adotta pratiche di rendicontazione secondo i criteri ESRS, confermando la determinazione del settore a fronte delle difficoltà. Il 2026 si preannuncia quindi un anno cruciale per consolidare la ripresa, puntando su innovazione di prodotto, certificazioni e incentivi strutturali, in un contesto ancora complesso ma ricco di opportunità per le imprese resilienti.



