L’amore infinito degli Italiani: la casa

  • 27 Febbraio 2023

Il bene casa ha sempre avuto e continua ad avere un ruolo importantissimo per gli Italiani. Ulteriore conferma arriva dal primo Rapporto Federproprietà - Censis intitolato “Gli Italiani e la casa - Come cambieranno valori e funzioni della casa nell’Italia post-pandemia”, che illustra cosa e come, negli ultimi anni, è cambiato nel rapporto tra gli Italiani e la casa.

La casa, infatti, ha assunto nuove funzioni, oltre quelle tradizionali, evolvendosi per accogliere molteplici attività tradizionalmente svolte fuori casa, elevandone il valore sociale oltre a quello abitativo.

Valore sociale che esce quindi rinsaldato dall’esperienza della pandemia che ha convogliato nelle abitazioni una molteplicità di funzioni, al punto da renderla il centro nevralgico della vita degli Italiani. In particolare la quasi totalità la considera un rifugio, una grande maggioranza si sente tranquillizzato e rassicurato dall’essere proprietario dell’abitazione in cui vive, esprimendo anche attraverso di essa la propria personalità; molti Italiani ci trascorrono gran parte del tempo libero e pensano di aiutare figli o nipoti ad acquistare la prima casa, perché è un modo per dare solidità alla loro condizione di vita.

Il confinamento causato dal Covid- 19 ha trasformato le abitazioni in luoghi di salvezza e riscoperta: gli Italiani, nell’adeguarsi alle nuove esigenze, sono stati capaci di riorganizzare efficacemente le proprie routine e i propri stili di vita, tanto che alcuni sono stati integrati nelle proprie abitudini. Si è riscoperto un diverso approccio nel vivere la propria casa, più flessibile, più comodo, meno frenetico.

Tra le nuove funzioni della casa troviamo dunque: attività di studio e formazione online e attività di lavoro smartworking; cucina; incontro per amici o parenti e tempo libero; attività di fitness e sport; attività di cura e assistenza. Le case sono diventate multifunzionali e la maggior parte degli Italiani dichiara che in relazione alle necessità familiari lo spazio in casa è adeguato e ben suddiviso. Abitazioni confortevoli e che hanno tutto il necessario per rispondere ai bisogni quotidiani.

La maggior parte degli italiani, però, è convinto che il valore della propria casa non sia aumentato negli ultimi dieci anni: percezione condivisa che trova conferma nelle dinamiche reali del mercato. Molti risparmiatori ritengono che la casa non sia tra le forme migliori di investimento, in grado di garantire preservazione e rivalutazione nel medio-lungo periodo dei patrimoni. Inoltre, le spese associate all’abitazione sono un elemento che incide molto sul bilancio economico delle famiglie e dei proprietari di casa.

Ma la pandemia ha contribuito a far focalizzare gli Italiani anche su un altro aspetto che riguarda la casa: la salubrità. Anche con le abitudini più semplici e quotidiane, la maggior parte degli Italiani è diventata più attento alla qualità dell’aria in casa e dichiara di impegnarsi a renderla più sostenibile con il controllo dei consumi energetici e altre pratiche quotidiane.

Nonostante le difficoltà economiche, i giovani sognano di comprare casa: tanti under 35enni hanno fatto ricorso alle agevolazioni fiscali messe in campo dallo Stato per sostenere le spese di acquisto di una prima casa. La voglia di accedere alla proprietà della casa alta anche tra i giovani è una conferma ulteriore che si tratta di un costitutivo della cultura sociale collettiva.

C’è anche però una percentuale di famiglie che è in una condizione di deprivazione abitativa. Oltre al disagio abitativo tradizionale sta decollando anche una domanda di casa intesa e vissuta come un servizio anziché un bene da mantenere a lungo termine. La domanda di abitazioni a prezzo sostenibile coinvolge uno spettro diversificato di società con gruppi sociali vulnerabili, perché disoccupati o impossibilitati a lavorare, o perché alle prese con costi sanitari prolungati rilevanti o, semplicemente, perché intrappolati nella spirale di povertà e disagio; settori dei ceti medi in evidente caduta di benessere e potere d’acquisto; lavoratori a forte mobilità, studenti fuori sede e nomadi digitali per i quali la casa è un servizio più che un bene. Ma anche anziani fragili alla ricerca di soluzioni abitative inserite in un reticolo fisico di servizi sanitari e di altro tipo facilmente accessibili e a loro dedicati. Una soluzione dal lato dell’offerta consiste nell’housing sociale.

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