Le imprese sono attente alla compliance, alla reputazione e al rischio di essere percepite come non etiche, ma all’apparenza questo non si concretizza in azioni che vadano oltre la definizione di una policy anticorruzione e ancora solo poche aziende approfondiscono la questione con l’obiettivo di comprendere e gestire i rischi al proprio interno o lungo la supply chain. L’idea prevalente tra le aziende sembra essere quella del “da noi non può succedere”: è questo il quadro che emerge dall’indagine internazionale “ViewPoint. Le aziende stanno sottovalutando i rischi di concussione e corruzione?”, condotto nel 2023 da DNV. La ricerca ha esaminato le modalità con cui le aziende considerano i rischi e affrontano l’anticorruzione per prevenirne i casi. Ed è stato rilevato che la maggior parte delle aziende fa molto poco per rafforzare in modo sistematico un approccio resiliente contro la corruzione. Sono consapevoli dei potenziali rischi nella maggioranza delle aree soggette al rischio di corruzione, ma poche vedono delle minacce significative e le azioni più diffuse mirano solo a dimostrare l’impegno contro la corruzione.
Ogni anno, si stima, a causa della corruzione vanno persi in tutto il mondo 2.600 miliardi di dollari, pari al 5% del PIL globale: un chiaro segnale a supporto dell’esigenza di approfondire nelle aziende una gestione sempre più proattiva dei rischi, implementando misure volte a prevenire o rilevare tempestivamente le criticità, anziché essere costrette a mitigare i costi di un caso di corruzione. Lo studio di DNV dimostra che, pur riconoscendo i vantaggi di un sistema di gestione anticorruzione, sono poche le aziende che decidono di adottare un approccio strutturato e non decidono di farlo finché non sono costrette, a causa di episodi specifici.
Solo una piccola parte degli intervistati afferma di conoscere molto bene la norma ISO 37001, lo standard per il sistema di gestione anticorruzione: la grande maggioranza infatti afferma di non conoscere propriamente questa normativa e di non aver familiarità con essa. Le aziende che adottano un approccio anticorruzione basato sullo standard ISO 37001, riconosciuto a livello internazionale, sono più attive nell’intraprendere un percorso di mappatura dei rischi, assicurandosi di essere meglio attrezzate per gestirli e prevenirli anziché mitigarli. Un sistema di gestione conforme alla norma ISO 37001 aiuta le aziende a gestire i rischi e a implementare azioni concrete.
Tuttavia, soltanto il 3,5% ne ha già uno, il 2,6% prevede di implementarne uno e 2,1% è certificato da una terza parte indipendente. Nonostante questo, i vantaggi di un approccio anticorruzione strutturato sono riconosciuti da molte aziende: capacità di soddisfare i requisiti legali; miglioramento dell’immagine pubblica; miglioramento della gestione dei fornitori/appaltatori.
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