La sperimentazione del nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti ha preso il via nel 2021 e il nuovo registro elettronico dovrebbe entrare in vigore nel primo trimestre 2023.
Il RenTRi si articola in procedure e strumenti integrati nella nuova piattaforma telematica, gestita presso la competente struttura organizzativa del Ministero dell’Ambiente. Il modello di gestione digitale prevede l’emissione dei FIR (Formulari di Identificazione Rifiuti) per il trasporto e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico. È suddiviso in due sezioni: Anagrafica degli iscritti, che raccoglie anche le autorizzazioni ambientali, e Tracciabilità, che raccoglie i dati annotati nei registri e nei formulari.
I decreti attuativi previsti dall'Art. 188-bis sono in fase di predisposizione e serviranno a disciplinare gli aspetti operativi, tecnici, funzionali, anche aggiornando i modelli di registro e il formulario. Nel frattempo, il Ministero dell'Ambiente, con il supporto dell'Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, ha avviato la realizzazione di un prototipo finalizzato a verificare la funzionalità e la fruibilità di un modello di Registro Elettronico Nazionale.
La riforma del sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti assolve a una serie di funzioni, tra cui: trasmissione dei dati da parte di tutti gli operatori (produttori, trasportatori, gestori dei rifiuti); omogeneità e fruibilità dei dati; riduzione degli oneri amministrativi e burocratici a carico delle imprese in un’ottica di semplificazione e proporzionalità; maggiore efficacia delle attività di controllo; miglioramento delle strategie di economia circolare e individuazione dei fabbisogni impiantistici; modifica del sistema sanzionatorio.
Il RenTRi, oltre che nel Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, si inquadra nella Strategia nazionale per l’economia circolare, inserendosi nell’ambito del PNRR.
Per avere tutte le informazioni necessarie riguardo iscrizione e tempistiche, è possibile consultare il sito dedicato.