Il primo semestre del 2022 ha registrato un andamento del settore ancora molto positivo: un aumento che, se analizzato nel dettaglio, rivela però che l’incremento dei volumi dei prodotti vernicianti per esterni ha come contraltare i numeri negativi che vengono dai prodotti vernicianti per interni, da quelli specifici per il legno e da quelli degli smalti. L’aumento di consumo di prodotti vernicianti per interni registrato nel 2020 era chiaro segno degli effetti della pandemia e quindi non è certo un fenomeno che si può ripetere. Non bisogna sottovalutare poi il ruolo da protagonista giocato dai vari bonus edilizi e dagli incentivi fiscali: una variante decisiva che ha fatto crescere in modo anomalo la richiesta di prodotti per esterni. Il mercato è ormai cambiato e ad Assovernici sono convinti che i prodotti per esterni continueranno il loro trend positivo - è grande il patrimonio italiano edile da risanare, ristrutturare e risistemare - ma si spera con maggiore prudenza e organicità, anche per quanto riguarda i bonus, che sono da lasciare, ma magari differenziati e meglio organizzati.
Ma quando i numeri crescono così velocemente, c’è un rischio da non sottovalutare: che la crescita di numeri non abbia una corrispettiva crescita qualitativa riguardo le caratteristiche dei prodotti richiesti. È indispensabile che si migliori il mix qualitativo dei prodotti che concorrono alla crescita dei numeri e le aziende discutono su come poter indirizzare il mercato nei prossimi anni per incrementare la richiesta di prodotti ad alto valore aggiunto.
Negli ultimi anni è stato difficile porre l’attenzione su prodotti nuovi, perché gli interessi di artigiani e privati erano altrove, senza tralasciare il problema dello scetticismo verso i prodotti più innovativi per i quali è necessario fare un serio lavoro di informazione e sensibilizzazione. Prodotti innovativi che saranno in futuro sempre più importanti, soprattutto riguardo i temi di sostenibilità e durabilità dei prodotti e di efficientamento energetico e risparmi ad esso collegati. Anche le normative diventano sempre più stringenti, in linea con quanto previsto dall’Unione Europea, anche se c’è molto da fare anche riguardo le certificazioni.
In Assovernici non si dà certo per scontata l’importanza di una corretta informazione e della formazione: una comunicazione che non solo deve essere corretta, ma anche condivisa da tutta la filiera. La formazione però non ha ancora un disegno organico e una relazione diretta e condivisa con le istituzioni, infatti ogni azienda si spende in modo autonomo. Anche in questo campo c’è quindi ancora del lavoro da fare, affinché anche la formazione diventi obbligatoria.
Qual è allora il futuro previsto da Assovernici in questo scenario? Riguardo la distribuzione, la previsione è che ci sia crisi dove la maggiore percentuale dei clienti è privata mentre sono convinti che il futuro sia della distribuzione specializzata. Per questo c’è la convinzione che possano funzionare molto bene i punti vendita in grado di servire sia privati sia professionisti perché hanno una doppia chiave di vendita, certamente più onerosa in termini di contenuti e servizi, ma più efficace in termini di risultati.
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