Due aspetti che creano valore aggiunto per il settore dei prodotti vernicianti e per l’edilizia in genere e che devono diventare una consuetudine.
Come spiega Gianni Martinetti, presidente del consiglio direttivo AVISA-Federchimica, gruppo pitture, c’è stata una significativa evoluzione: dalle norme di prodotto, che definiscono caratteristiche e prestazioni, a quelle che interessano il modus operandi delle aziende, a quelle riguardo qualità e sicurezza, i servizi e gli aspetti energetici, fino a quelle che riguardano la professionalizzazione degli operatori. Alcune di queste sono già obbligatorie e tracciano la strada per le altre. Spesso si tratta di norme volontarie e il fatto stesso che le aziende e i professionisti vi si avvicinino e vi si confrontino è un valore aggiunto, perché significa che c’è il terreno giusto affinché diventino standard di riferimento.
Ci sono poi le novità: in ambito di certificazioni, sono quelle che riguardano i temi ambientali che ispirano in maniera trasversale la filiera produttiva, a partire dalla progettazione, per arrivare ai prodotti -nel loro percorso di vita, dall’origine al loro smaltimento-, passando per tutto il sistema azienda -per esempio, attraverso l’analisi della circolarità aziendale, il LCA-. Il Green Deal e gli Obiettivi 30 e 50 stanno portando nuove ispirazioni concrete per rispondere ai paradigmi di sostenibilità più attuali. Federchimica è impegnata attivamente su questi temi, per renderli misurabili e confrontabili.
Non bisogna dimenticare che l’interazione tra certificazione e formazione è fondamentale dato che prodotti certificati devono essere applicati da operatori formati in maniera corretta, coerente e, a sua volta, certificata. Mantenere coerente e seria la certificazione della formazione è elemento fondamentale per alimentare il circolo virtuoso ed ecco perché la riconoscibilità professionale deve diventare materia sempre più importante.
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